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Global Warming

 

    In accordo con la maggior parte degli istituti di ricerca, la temperatura media dei bassi strati troposferici è aumentata di circa mezzo grado celsius nell'ultimo secolo, con un'accelerazione negli ultimi 20 anni. E’ ormai evidente  che la maggior parte dell'incremento di temperatura degli ultimi 50 anni, è dovuto a fattori antropici. Le attività umane hanno alterato la composizione chimica dell'atmosfera attraverso l'incremento dei gas serra, in particolare: CO2, metano e ossidi di azoto.

    L'energia fornita dal sole guida il clima terrestre, riscalda la superficie del pianeta che a sua volta irradia nuovamente energia nello spazio. Il ruolo dei gas serra è proprio quello di intrappolare il calore terrestre, come farebbero i vetri di una serra. Questi gas sono presenti naturalmente nell’atmosfera terrestre essenzialmente per cause geologiche ( degassamento vulcanico ) e biologiche (decomposizione di materiale organico, respirazione degli organismi viventi ).

    Senza questo naturale effetto serra la vita sulla terra non sarebbe possibile, in quanto la temperature dell’atmosfera risulterebbe molto bassa. Invece grazie ai gas serra la temperatura media terrestre è prossima ai 15.0°C.  I problemi nascono quando la concentrazione dei gas serra aumenta. Dall'inizio della rivoluzione industriale, le concentrazioni atmosferiche dell'anidride carbonica sono aumentate  quasi del 30%, la concentrazione del metano è più che raddoppiata, mentre quella degli ossidi di azoto è aumentata di circa il 15%. Questi incrementi hanno ampliato la capacità di intrappolare il calore da parte dell’atmosfera terrestre. Al bilancio termico dell’atmosfera terrestre partecipano anche particelle come  gli aerosol di zolfo, prodotti dalle emissioni vulcaniche ed in  parte da esalazioni industriali. Una volta immessi nell’involucro gassoso che avvolge il pianeta, queste sostanze, raffreddano l’atmosfera riflettendo la radiazione solare nello spazio, tuttavia la loro vita in  sospensione nell’atmosfera è di breve durata e la loro concentrazione varia regionalmente.

 

 

Perchè le concentrazioni dei gas serra stanno aumentando?

     Gli scienziati ritengono generalmente che la combustione dei combustibili fossili ed altre attività umane siano il motivo principale dell’aumento della concentrazione dell'anidride carbonica. La  respirazione delle piante  e la decomposizione di materiale organico rilasciano più di 10 volte il CO2 liberato dalle attività umane, ma questi rilasci sono stati  generalmente equilibrati durante i secoli che portano alla rivoluzione industriale con l'anidride carbonica assorbita dalla vegetazione terrestre e dagli oceani.

Negli  ultimi cento anni vi è stato un   rilascio supplementare di anidride carbonica da parte delle attività umane. I combustibili fossili bruciati per fare funzionare gli autoveicoli, per riscaldare abitazioni e attività commerciali , per il funzionamento delle fabbriche sono responsabili di circa 98% delle emissioni dell'anidride carbonica dei paesi industrializzati, del 24% delle emissioni del metano e di 18% delle emissioni del protossido d'azoto. Lo sfruttamento agricolo intensivo dei suoli, il disboscamento,  la produzione industriale  contribuiscono con una parte significativa delle emissioni. In particolare nel 1997, negli Stati Uniti sono stati responsabili di circa un quinto dei gas serra totali del pianeta

Cosa ci riserva il futuro?
La valutazione delle emissioni future è difficile, perché dipende dallo sviluppo demografico, economico, tecnologico e politico mondiale. Diversi scenari di emissione sono stati sviluppati in base a differenti  proiezioni  di questi fattori. Per esempio, dal 2100, in assenza di politiche di controllo delle emissioni, le concentrazioni nell'anidride carbonica sono proiettate per incrementare dal 30 al 150% in più dei livelli odierni. Le temperature superficiali medie globali sono aumentate di 0,5-1,0 ° F dal fine del diciannovesimo secolo. Gli ultimi 15 anni del ventesimo secolo sono stati i più caldi . Di questi, il 1998 è stato l'anno più caldo in assoluto, in cui si è verificato un notevole depauperamento della  copertura  nevosa nell'emisfero nord e dei ghiacci  galleggianti nell'oceano artico.  Globalmente, il livello del mare è aumentato  rispetto al  secolo passato. Sulle terre emerse le precipitazioni sono aumentate di circa un per cento. La frequenza di precipitazioni estreme  è aumentata su tutte le aree continentali dell’emisfero settentrionale.
In accordo con questo trend anche quello che si sta verificando durante l’estate corrente sullo scenario Euro-Atlantico. La torrida estate che stiamo vivendo è dovuta essenzialmente ad una anomalia barica presente sul Mediterraneo centro-occidentale. Normalmente durante il periodo estivo, il noto anticiclone delle Azzorre si sposta dall’Atlantico al Mediterraneo, costringendo i sistemi perturbati atlantici a scorrere su latitudini superiori. Durante il periodo estivo appena trascorso, invece, la configurazione predominante è un ‘area anticiclonica di tipo africano che si insinua alternamente sino a lambire i 65° di latitudine nord. Le fanno da contorno due configurazioni cicloniche. La prima con minimo ad ovest dell’Inghilterra, impedita nel suo naturale movimento verso oriente dall’estesa aria anticiclonica africana e la seconda, anch’essa stazionaria presente sull’Europa nord-orientale. La suddetta configurazione è responsabile del flusso sud-occidentale che ha causato l’intenso riscaldamento , in particolare dell’area Iberica e della Francia, ed in seguito del resto dell’Europa.

 

 

 

E’ possibile formulare previsioni per il mese di Luglio ?

     In seguito a studi effettuati dal Met. office inglese, mediante l’utilizzo di modelli fisico-matematici  gli scenari possibili sono caratterizzati da estremizzazione dei fenomeni meteo. Un ruolo importante lo giocherà il calore accumulato dal Mediterraneo. Il contrasto termico tra la discesa di aria fredda proveniente da latitudini superiori e la superficie del mare relativamente calda, potrà innescare l’insorgere di fenomeni convettivi a mesoscala ( nella letteratura inglese MCS- mesoscale convective system). Gli MCS sono caratterizzati da fenomeni temporaleschi intensi, tipici delle zone tropicali, ma che in particolari condizioni possono interessare anche l’area mediterranea. 

 

Arturo Cannito

 

  Per saperne di più:   

                                                            

                                                                                                                 

                               

 

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